Sono circa 3 milioni le donne vittime dello stalking,ma anche gli uomini ne sono oggetto.
Fenomeno caratterizzato da insistenza e reiterazione di un comportamento o atto persecutorio volto a molestare la vittima o a porla in uno stato di paura e soggezione, provocandole un disagio fisico e psichico tale da comprometterne il normale svolgimento della quotidianità.
Si tratta di messaggi, telefonate silenti nel cuore della notte, sms osceni, regali indesiderati... e-mail insistenti, esposizione di foto e video intimi privati riguardanti la vittima, appostamenti e pedinamenti che possono rimanere tali ad evolvere in veri e propri atti di violenza fisica, riconducibili ai reati di percosse, lesioni e abusi sessuali.
I dati indicano che il 50% delle violenze fisiche o sessuali sono stati preceduti da stalking e che nel 10% dei casi le molestie assillanti si sono concluse con l'omicidio.
All'articolo 612 sulle minacce contro la persona è aggiunto il 612-bis che prevede misure contro gli “atti persecutori”: «È punito con la reclusione da sei mesi a quattro anni chiunque molesta o minaccia taluno con atti reiterati e idonei a cagionare un perdurante e grave stato di ansia o di paura ovvero a ingenerare un fondato timore per l’incolumità propria o di un prossimo congiunto o di persona al medesimo legata da relazione affettiva ovvero a costringere lo stesso ad alterare le proprie scelte o abitudini di vita»
L' unico modo per tutelarsi e difendersi dallo stalker rimane comunque la denuncia. L’importanza della denuncia risiede anche nel suo significato di accoglimento e riconoscimento concreto del danno subito che concorre, insieme al sostegno psicologico, ad avviare il processo di riparazione e a rendere la vittima meno impotente ed indifesa.
Vanessa e Irene V. 3a
(Anna Carderi - Psicologa)