venerdì 28 maggio 2010

UNA NOTTE IN TRINCEA 2010


Noi ragazzi della 3D abbiamo partecipato nei giorni 18 e 19 maggio 2010 ad una fantastica esperienza: la “notte in trincea” organizzata dalla associazione Scuole Outdoor in Rete.

Prima di iniziarla, pensavamo che fosse completamente diversa, quasi una scampagnata: non immaginavamo affatto che avremmo camminato su e giù per le montagne per ore; che avremmo dovuto sopravvivere mangiando la «razione K», ossia la razione giornaliera che veniva data ai soldati durante la Prima guerra mondiale; che avremmo dovuto escogitare delle strategie di guerra, visto che siamo stati divisi in due gruppi, quello dei soldati italiani e quello dei militi austriaci.

Infatti i nostri insegnanti accompagnatori (Pozzobon e Stecca) ci avevano praticamente tenuto all’oscuro di tutto, perché l’impatto con un ambiente di guerra fosse il più forte possibile.

Neanche i prof., però, immaginavano che avremmo trovato delle condizioni climatiche proibitive: un freddo “polare” (in alcuni punti c’era ancora la neve) e un vento fortissimo, che, durante la notte, ha persino sradicato dei pali. Questo ci ha costretto a rinunciare alla simulazione di guerra prevista per la notte e ci ha impedito di dormire nelle tende o nelle baracche predisposte.

Pazienza! Visitare le trincee dopo il tramonto al lume di qualche pila elettrica e poi passare la notte in 14 (prof compresi) in uno stesso stanzone (un gruppo di ragazzi ha dormito isolato in una baracca) è stato ugualmente interessante e ci ha fatto toccare con mano quanto fossero dure le condizioni di vita dei soldati che hanno combattuto sul Monte Grappa. È stato veramente emozionante.

In più ci siamo anche divertiti: grazie alla Protezione Civile di Paese e ai signori Giuliano e Antonio che ci hanno seguiti e aiutati in maniera straordinaria; grazie ai prof che, al mattino del secondo giorno, ci hanno organizzato una gara di corsa alla staffetta davvero impegnativa: qualcuno di noi si è sbucciato ginocchia e gomiti, cosicché siamo tornati a casa con i nostri feriti (nessun morto, per fortuna!), come succede sempre durante una guerra.

LA CLASSE 3D

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